Valentina Sciubba

Spesso non abbiamo una chiara consapevolezza dei pensieri connessi alle emozioni croniche che, tramite reazioni di stress, modificano il normale funzionamento dell’organismo e contribuiscono all’insorgenza o al peggioramento di una malattia. Le emozioni infatti hanno sempre sintomi fisici e, se croniche, con il tempo possono portare o contribuire a danni organici. Le emozioni più frequenti sono ansia e depressione, la prima dà evidenti sintomi fisici, la seconda maggiormente quando è “mascherata”, ma è importante identificare il pensiero che le ha scatenate per risolverle. 

Pensieri ed emozioni vanno preferibilmente modificati con strumenti di  natura simile e quindi con interventi psicologici che non sono alternativi alla cura medica, ma un aiuto per la riuscita della stessa, soprattutto in un’ottica di guarigione non limitata all’urgenza o alla cura dei sintomi, ma volta ad ottenere risultati il più possibile stabili e definitivi. Diversamente, non è infrequente che la cura medica risulti inefficace perché si trova a dover combattere con un fattore (la mente) che le rema contro e che non viene preso in considerazione. E’ intuitiva, oltre che di esperienza comune, la forza di emozioni e pensieri, stante le connessioni dei vari centri nervosi ed il loro ruolo fondamentale di regolazione del resto del corpo. Per un esempio vedi articolo nel su Medicitalia sui rapporti tra Stati emotivi e salute del colon

Se il ruolo ed il contenuto di pensiero delle emozioni non sono così chiari alla coscienza, dobbiamo pur considerare che i centri della parola si trovano nella corteccia degli emisferi e non nel cervello emotivo sottostante, che pertanto presumibilmente comunica con essi in un modo oscuro. Potremmo dire, in accordo con Freud, che il contenuto di pensiero dielle emozioni può non arrivare o arrivare confusamente alla coscienza, evenienza che ci rende più deboli nel gestirle., anche nelle loro componenti e conseguenze corporee.

Cosa fa lo psicologo? identifica l’emozione ed i pensieri connessi in grado di alterare l’equilibrio mente-corpo ed aiuta a correggerli. Come? ad esempio fornendo visioni alternative della realtà, promuovendo il miglioramento delle relazioni e l’autorealizzazione, aiutando a superare traumi, suggerendo strategie di comportamento e comunicazione ecc. In tal modo va ad agire direttamente sul fattore psicologico che influenza la condizione medica, aiutando un processo di guarigione. Non di rado è sufficiente un solo colloquio per identificare il fattore psicologico nocivo ed attuare un intervento breve, ma efficace che il paziente elaborerà, risultandone così un aiuto rilevante nel processo di guarigione.

La Terapia Breve strategico-gestaltica è molto efficace, non solo per problemi e disturbi psicologici, ma anche per i Fattori Psicologici che influenzano Condizioni Mediche, come lutti, traumi, relazioni problematiche, convinzioni patogene ed altri, come detto sopra. Vedi maggiori info su Terapia Breve Integrata e articoli sulla psoriasi o sull’insufficienza renale che evidenziano i rapporti tra eventi stressanti, fattori psicologici e patologia medica.  

E’ perciò sempre consigliabile consultare anche uno psicologo soprattutto per le malattie senza causa nota e/o cura risolutiva, per eliminare eventuali fattori psicologici nocivi o per migliorare l’aderenza alla terapia medica.

Tali interventi psicologici si ripercuotono beneficamente anche sui contatti interpersonali e sulla società, come dimostrano vari studi che hanno rilevato una diminuzione della spesa sanitaria. Vedi

https://www.psicologicureprimarie.it/psicologo-di-base/psicologo-di-base-i-vantaggi-per-il-ssn.html#:~:text=Pi%C3%B9%20in%20generale%2C%20da%20un,%25%20(Lazzari%2C%202011).

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