Mentre nel tenue avvengono complicati processi di scomposizione e digestione degli alimenti con assorbimento di principi nutritivi, il colon principalmente “riassorbe” liquidi.
Questa funzione di “assorbimento” può esprimersi con un concetto, un processo di pensiero. La mente è appannaggio solo dell’encefalo o anche del resto del corpo? Gli organi del corpo “agiscono” secondo obiettivi, possiamo loro negare una forma di pensiero e di intelligenza? Quanto considerazioni di pensiero consce ed inconsce relative al concetto di assorbimento, che si sviluppano presumibilmente a livello dell’encefalo, possono influenzare la funzione o persino l’anatomia del colon? Pensiamo ai sogni: i sogni sono quasi sempre criptici, comunicano per allegorie, similitudini, metafore; il mondo emotivo si esprime collegando concetti, immagini, rappresentazioni per analogie di significato. Quanto pensieri che nascono dall’esperienza con il mondo reale e fanno parte di processi emotivi possono con analoghi meccanismi collegarsi a rappresentazioni e concetti di funzioni corporee? Ricordo che le emozioni hanno sempre una componente fisica, una dimensione corporea.
Ciò che segue deriva dalla mia esperienza professionale, ma non è riportato nel dettaglio perché ha comportato un intervento molto breve in seguito al quale tuttavia il caso in questione è uscito da una fase terapeutica critica e ha ripreso la sua attività lavorativaUna persona che ha studiato tanto, che perciò ha “assorbito” molto “sapere” dai libri e dagli studi e che da questo “sapere” dovrebbe trovare linfa per perseguire determinati obiettivi che gli stanno a cuore e fanno parte dello “scopo attuale della sua vita”, ma si accorge che i risultati non sono quelli sperati, andrà probabilmente un po’ in depressione, tanto maggiore quanto maggiore è stato l’impegno profuso e le attese. La depressione però può essere “mascherata”, non esprimersi cioè con classici sintomi psichici, ma prevalentemente con sintomi somatici e perché non esprimersi allora anche, nelle forme più gravi, con una compromissione organica, cioè non più solo funzionale, e anche con una neoplasia?
Se viene colpita la funzione di “assorbimento”, per analogia è probabile che l’organo colpito sarà il colon e nei casi più gravi, come quello sopra descritto, anche con una neoplasia. La medicina curerà, ma se non viene curato l’aspetto psicologico e cioè la concatenazione di pensieri e convinzioni che si è ripercossa sul corpo, si troverà a combattere con un nemico in più che non conosce e non prende in considerazione, che probabilmente, rebus sic stantibus, continuerà a disturbare e sabotare e potrebbe prevalere.
E’ lo psicologo il professionista deputato a risolvere l’impasse psicologica che nuoce al corpo: basterà ridurre il senso di responsabilità/colpa nel non riuscire ad ottenere i risultati desiderati ed anche il corpo ed il colon si rilasseranno, la cura medica se ne gioverà, come tutto l’organismo e la patologia neoplastica in particolare che lo aveva colpito.
Curare solo il corpo significa escludere fattori importanti mentali, relazionali, psicologici persino sociali che non sono scissi dalla salute fisica e che non sempre il medico riesce a “compensare”. E come la “depressione-disturbo mentale” guarisce prima, meglio e con minori ricadute se curata anche con la psicoterapia, analogamente anche la depressione mascherata che si ripercuote sul corpo guarirà meglio e con meno o senza ricadute nella sua manifestazione organica. E’ appena il caso di dire che le ricadute neoplastiche della depressione possono essere diverse, sia per collegamenti a vissuti psico-emotivi diversi, sia forse per altri fattori come predisposizione o debolezza d’organo.
Ovviamente questo è solo un esempio, non vuole assurgere a categorizzare cause psicologiche e loro effetti nella malattia organica sopra accennata, sia perché la psicologia clinica prende in esame la soggettività e cioè come l’individuo percepisce il suo rapporto con se stesso, gli altri ed il mondo, che quindi è diversa, almeno in sfumature, da individuo ad individuo, sia perché per definire più sicuramente correlazioni e rapporti di causa-effetto occorrerebbero studi statistici su un numero congruo di casi.
Salute e saluti a tutti!
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